La strage occultata della Cap Arcona

Una delle tragedie del mare più immani di tutti i tempi, una vicenda ai limiti dell'assurdo, che ha causato cinque volte più vittime del Titanic.

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Pubblicato il 18-07-2012 alle 19:36 - Scrivi alla Redazione 

Pubblicato il 18-07-2012 alle 19:36 da kirpi Scrivi alla Redazione aggiornato il 15-8-2034

Sono tutto sommato poche le persone, oggi, al mondo, a sapere di questa storia: una vicenda incredibile, non un incidente fatale ma un vero e proprio tiro incrociato di militari anglosassoni e tedeschi su bersagli innocenti, stremati ed inermi.

La perla della flotta tedesca

Varata nel 1927 la Cap Arcona è stata una delle navi più belle dei suoi tempi.

Una nave di lusso, elegante e sfarzosa, disegnata per attraversare gli oceani, costruita nei cantieri di Amburgo, al nord della Germania, con le tecnologie ingegneristiche più moderne del tempo, arredata con eleganza e suntuosità, arricchita con mobili di pregio, tappeti, piante, decori in stile.

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Un piroscafo meraviglioso cui il destino aveva riservato però una fine terribile.

Dopo anni di servizio fra l'Europa ed il Sud America, la Cap Arcona finisce per essere trasformata dai nazisti in una prigione galleggiante, al largo della baia di Lubecca.
Vi sono stipati dalle SS migliaia di prigionieri, ben oltre la capacità di carico; lasciati senza cibo né acqua, con le uscite bloccate e le scialuppe di salvataggio rese inagibili.

Ma la sorte degli sventurati è ancora più tragica di qualsiasi immaginazione.
Si consuma in poche ore una mattanza disumana che sia gl'inglesi che i tedeschi hanno lasciato sino ad oggi vergognosamente in ombra.

L'ecatombe

Siamo agli ultimi giorni di guerra.
Hitler si è già suicidato.
Pochi giorni dopo, il 7 maggio 1945, la Germania sarebbe stata costretta a firmare la resa e l'8 maggio la Seconda Guerra Mondiale avrebbe visto la sua fine ufficiale.

Non saremo noi a raccontare le vicende in dettaglio: altri lo hanno fatto e lo faranno assai meglio.

Il 3 maggio 1945 l'aviazione inglese prende di mira la nave e, assieme ad un paio di altre imbarcazioni più piccole, anche loro stipate di prigionieri, l'affonda.
Attaccata a più riprese da diversi squadroni della RAF con razzi, bombe e mitragliatori, la Cap Arcona è testimone di una delle tragedie del mare più gravi mai registrata.
Più fonti confermano che gli inglesi erano a conoscenza del carico "particolare" della Cap Arcona e di altre navi nella baia, tutte adibite a prigioni galleggianti.

Sui suoi tappeti, ammassati come animali, periscono migliaia e migliaia di persone: soffocate, arse vive, annegate. In pochi riescono anche solo a tentare la fuga.
Gli aeroplani inglesi si accaniscono a fondo non solo sulla nave ma anche su quei disperati che, con una temperatura dell'acqua di circa 7 °C, cercano a nuoto di raggiungere la costa.
Ma non finisce qui.
Di chi riesce a raggiungere la terra, una gran parte è sterminata dai tedeschi.

I numeri, come accade spesso in queste situazioni, non sono certi: stime prudenti parlano di circa 7-8000 morti nel massacro ma, probabilmente, le vittime furono assai di più.

In ogni caso i superstiti fra i prigionieri furono pochissimi: da loro, e da qualche altro soggetto coinvolto nei drammatici eventi, sono state nel tempo raccolte testimonianze.

I corpi delle vittime seguitarono a giungere a riva, portati dalle onde, per decenni, sino ai primi anni '70.

Perché gli inglesi commisero questo massacro è ad oggi ancora un mistero.
Ma quello che più addolora tutti è la chiara volontà di nascondere l'accaduto.

La Germania ha ben poco da difendersi, ovviamente.
L'Inghilterra, da parte sua, ha secretato i propri archivi sulla vicenda per cento anni, sino al 2045.
Probabilmente segno di coscienza poco pulita.

Così che ad un destino tragico, per quelle migliaia di vittime, si è sommato il peso di un oblio ingiusto.

Che queste nostre righe siano solo un soffio: per sollevare un poco l'offesa della polvere lasciata depositare, colpevolmente, per cancellare le tracce della Storia.
Che il silenzio, per tutte le vittime di quella strage insensata, sia solo quello della Pace.



Vogliamo proporre due libri su questa vicenda incredibile

Il primo è la storia avventurosa di Benjamin Jacobs, tenuto prigioniero per anni a Buchenwald, Dora-Mittelbau ed Auschwitz poi, anche lui, condotto nella Cap Arcona: riuscì a salvarsi dall'attacco della RAF ed ora ci racconta una storia che vorremmo poter dire incredibile; ma che è vera.
Il libro s'intitola The Dentist of Auschwitz: A Memoir, è in inglese, e si tratta di una lettura sicuramente di grande interesse.
Noi crediamo che sia meglio acquistare e leggere il libro in versione cartacea, ma per chi è interessato a leggerlo adesso su internet (ed anche per chi ha problemi di lingua e vuol provare qualche traduttore automatico) il testo si trova liberamente su nizkor.org.
 
   
Il secondo volume, sempre in inglese, è The 100-Year Secret: Britain's Hidden World War II Massacre. Racconta la storia di quell'assurdo 3 maggio 1945 quando, alla fine di una guerra che già aveva travalicato ogni confine di umana follia, la RAF inglese prese di mira volontariamente le navi che portavano circa diecimila detenuti provenienti dai campi di concentramento tedeschi.

Il libro si concentra non tanto sulla tragica fine dei prigionieri, ma sopratutto su quanto non è stato raccontato, su tutti i dettagli che, tedeschi ed inglesi assieme, per ragioni diverse, preferirono e tuttora preferiscono non divulgare.
 



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