Macrofotografia composita

Le tecniche utili a creare panorami lineari sono altrettanto adatte alla realizzazione di fotografie molto dettagliate di piccoli particolari

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Quadro ad olio - Giuseppe Castrovilli
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Questo quadro ad olio del pittore Giuseppe Castrovilli, illuminato da una finestra poco lontana, è stato scattato, deliberatamente, con un telefonino Nokia Lumia 520, il cui sistema fotografico è di bassa qualità e certo molto limitato.1
L'immagine che ne risulta appare scadente e tutt'altro che dettagliata.

Lo scopo di questo breve articolo è mostrare come, pur con uno strumento modesto, si possa tuttavia riprodurre la tela ottenendo risultati interessanti ed una risoluzione eccellente, grazie alla combinazione di alcune immagini scattate a distanza molto ravvicinata.

L'elemento portante del lavoro è, accanto a tanta pazienza, la fotografia combinata.
In particolare, la fotografia combinata di un panorama lineare, applicata alla macrofotografia.
Per comprendere a pieno l'argomento, consigliamo a tutti di leggere la nostra semplice introduzione alla fotografia combinata.

Macro dal cellulare in versione semplice

Una goccia d'acqua crea una lente macro per il cellulare
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Una goccia d'acqua crea una lente macro per il cellulare.

Per poter effettuare riprese molto ravvicinate, abbiamo con cautela appoggiato una goccia d'acqua sulla lente del telefonino: l'effetto è quello di una lente addizionale positiva piano-convessa.2

Abbiamo così potuto fotografare un quadro (nello specifico ci siamo limitati solo ad una sua piccola porzione, a semplice scopo dimostrativo) con una ricchezza di dettagli ed una risoluzione complessiva finale impensabile se rapportata allo strumento ed al metodo (un telefonino tenuto a mano) adoperati.

Fotografia di un dettaglio ripreso con una goccia d'acqua
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Fotografia di un dettaglio ripreso con una goccia d'acqua. Clicca sull'immagine per vederla più grande.

Le immagini macro riprese attraverso la goccia d'acqua presentano ovviamente uno scadimento evidente di qualità non appena ci si allontana dal centro.
Questo è normale ma non preoccupa molto: nella composizione del panorama finale si potrà approfittare delle parti migliori di ogni singola immagine.

Abbiamo scattato, di una zona circoscritta, una sequenza d'immagini.
Le condizioni di luce sono le medesime della ripresa totale del quadro (visibile in alto nella pagina) tuttavia qui siamo stati in grado di cogliere non solo le singole pennellate ma persino i minimi granelli di polvere, i pelucchi e particolari minuti di ogni tipo.

Scattate alcune immagini, è venuto il momento di preparare il "panorama".

Panorama lineare

Fra le tecniche di fotografia combinata si dimostra utile, qui, il panorama lineare ossia la fusione di scatti realizzati ad un soggetto che appare su un singolo piano.
Occorre tenere presente la differenza sostanziale tra panorama classico e panorama lineare:

  • Nel panorama classico si mantiene il punto di vista, variando la direzione di osservazione.
  • Nel panorama lineare si sposta il punto di vista, mantenendo invece la direzione di osservazione.

In altre parole, nel panorama lineare le fotografie da fondere assieme vengono riprese traslando l'apparecchio su un piano parallelo a quello del soggetto, al contrario del consueto panorama che considera un giro (in tutto oppure in parte) di 360°.

Schema di realizzazione di un panorama lineare
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Disposizione degli scatti
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Disposizione degli scatti.
La sequenza è stata realizzata rapidamente a mano, con evidente ricaduta sulla qualità del risultato che, tuttavia, si mantiene di livello interessante.


Conclusione

Non ci siamo presi la briga di riprodurre l'intera tela.
Sebbene siano evidenti i limiti tecnici del rapido saggio realizzato qui sotto, dovrebbe essere lampante come, a parità di condizioni fondamentali, il risultato ottenibile con un po' di pazienza e l'applicazione della fotografia combinata sia di livello assolutamente superiore.

Dettaglio combinato
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Clicca sull'immagine per vederla più in grande.
Dettaglio combinato di alcune fotografie scattate con il telefonino Nokia 520.


I concetti avanzati in questa breve pagina possono trovare applicazione in numerosi ambiti, dalla fotografia di fossili ai rilievi scientifici sino alla riproduzione di opere d'arte.
Sostituendo allo scadente telefonino tenuto a mano, sistemi e metodi più adeguati, è possibile raggiungere risultati senz'altro eccellenti.3

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1 I telefoni Nokia hanno nel tempo cambiato nome in "Windows Mobile". Il modello 520 ha un sensore 1/4 pollice da 5 MP ed una lente 28 mm f/2.4 che offre una distanza minima di messa a fuoco di 10 centimetri.

2 Una goccia d'acqua adoperata come lente sui sistemi ottici dei telefonini è pratica oramai consolidata, dai risultati modesti ma semplice, economica ed immediata nell'applicazione. La sua storia è tracciabile probabilmente a partire dalle ricerche condotte alcuni anni fa alla UC Davis.

3 Si veda ad esempio il sito haltadefinizione.it.

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