Uno sguardo tra due mondi

Viaggio dalle Ande agli Appennini

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Pubblicato il 15-11-2012 alle 22:13 - Scrivi alla Redazione 

Pubblicato il 15-11-2012 alle 22:13 da kirpi Scrivi alla Redazione aggiornato il 15-8-2034

Mostra fotografica di Veronica
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Mostra fotografica di Veronica Fiscarelli a Bologna, dal 23 novembre al 1 dicembre 2012.
Veronica, che ha partecipato anche al nostro progetto di raccolta di testimonianze iconografiche, propone tra gli scatti il suo Perù "ritrovato" in un viaggio dell'aprile di quest'anno.
Sede dell'esposizione è lo spazio Eureka all'Ipercoop Centro Lame in via Marco Polo 3, Bologna.

Ecco cosa ci racconta Veronica:

La straniera di casa nei due mondi

Sono nata a Cuzco trentaquattro anni fa. A sette anni e mezzo ho dovuto abbandonare la mia terra per venire in Italia.
Dei miei anni peruviani serbo pochi ricordi, talvolta confusi. Non ho nemmeno una fotografia. Ho mantenuto negli occhi il profilo delle Ande, un’immagine di montagne infinite e verdi.
In Italia, a scuola all’inizio fui La straniera. Non della classe, ma di tutto l’istituto. La società multietnica negli anni ottanta era una realtà ancora lontana nel tempo.
Per un quarto di secolo ho vissuto in Italia e ho dimenticato persino la mia lingua d’origine. I tratti somatici della mia faccia rivelano la mia origine e non mi hanno abbandonato.
Tuttavia sono cresciuta come un’italiana e la mia cultura è italiana.

La fotografia è entrata nella mia vita con la prima macchina, regalo della cresima. Da allora di scatti ce ne sono stati tanti. Ho sempre avuto con me una fotocamera, sia che si trattasse di una vacanza che di una festa di compleanno con gli amici. Riguardando ora quelle prime foto, mi accorgo che raccontano una lunga storia di volti. Scattare immagini di visi sembra essere stata sempre una mia peculiarità. E forse ora ne ho compreso il motivo.

Il mio ritorno in Perù è stato nel 2005 per esigenze personali. In realtà, erano anni che attendevo l’occasione.
Ho trovato ad accogliermi un paese che non conoscevo e persone, anche membri di famiglia, che non riconoscevano in me una consanguinea. Troppo alta, Veronica, con i capelli troppo fini, per essere una Quechua. Ai loro occhi ero più simile a una Brasiliana che a una Peruviana. La lontana parente ricca e fortunata aveva fatto ritorno e per loro ero una curiosa attrattiva, come lo ero stata per i miei compagni di classe italiani quasi venti anni prima.

Nel mio primo viaggio ho riscoperto le Ande, non poi così verdi come nei miei ricordi, ma altrettanto alte, e la mia città Cuzco. Non una città qualsiasi come era dipinta nella mia memoria, ma un luogo ricco di storia e bellezze architettoniche. Non per niente il suo nome significa “Ombelico del Mondo”. Ho attraversato il paese come una turista e mi sono resa conta che la mia terra d’origine è un compendio di quasi ogni panorama possibile. Montagne, oceano, deserto, giungla.

La passione per la fotografia è cresciuta a dismisura dopo quel primo viaggio. Nel 2009 ho frequentato il primo corso e ho comprato la prima fotocamera “seria”. La riscoperta delle vette andine mi ha spinto a esplorare le cime italiane. Negli ultimi anni il trekking è entrato nella mia vita e mi ha condotta sulla Bologna Firenze, all’isola d’Elba ma anche alle cascate del Serio e del Dardagna.

Nel 2012 sono tornata in Perù e questa volta è stato un ritorno a casa, fra persone amiche e panorami familiari. Finalmente non ero più "La Straniera" a casa mia. Ho scattato foto a giungle e laghi, a Lama e montagne, a fiori e uccelli. Ma soprattutto a persone, come ho sempre fatto dal lontano giorno della cresima.

E ho capito. Ho capito che la mia esigenza di fermare per sempre un viso, un’espressione, è legata all’assenza di foto della mia infanzia. È da questa lacuna che forse nasce il mio bisogno di fissare volti che raccontano una vita, la mia ricerca di facce che parlano da sé e che narrano una storia.
Ogni mia foto, anche un fiore o un panorama, nasce ogni volta dal desiderio di bloccare per sempre un’emozione del momento, da ritrovare in seguito.
Devo “vedere” la foto nella mia mente, prima di scattarla, il soggetto dello scatto deve essere in grado di parlarmi e di comunicarmi un’emozione. È questo che guida la mia mano. E forse è anche la ragione per cui tendo a non avvalermi troppo dei prodigi del fotoritocco, per non correre il rischio di falsare quel sentimento personale che sta dietro allo scatto, magari imperfetto dal punto di vista tecnico, ma che per me ha tanto significato.

Resto una donna peruviana fisicamente, anche se troppo alta, e italiana come cultura. Ma porto dentro di me due paesi, tutti e due diversi e affascinanti. E forse il fatto di essere stata in entrambi i mondi "La Straniera" mi ha regalato uno sguardo particolare sulla vita. Spero che lo vediate anche voi nelle mie foto.


Veronica Fiscarelli


Foto di Veronica
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© Veronica Fiscarelli

Veronica ha partecipato al nostro progetto di raccolta di testimonianze iconografiche.



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Commenti

Veronica 8 dicembre 2012
Ringrazio di cuore tutti coloro che sono passati ad osservare le mie foto...
La piccola apprendista fotografa

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