Arturo Ghergo - Fotografie 1930-1959
Pubblicato il 15-05-2012 alle 20:55 -
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Nato a Montefano (An) nel 1901, fu uno dei fotografi più significativi, pioniere della fotografia glamour e di moda in Italia.
Nel giro di breve, dal 1929, anno in cui si stabilisce a Roma, riuscì con i pochi mezzi che possedeva ad affermarsi, con lo studio aperto in via Condotti, come il fotografo più ambito della capitale, il maggior ritrattista dell'alta borghesia, delle stelle del cinema, dei personaggi e dei grandi nomi di quegli anni, riuscendo anche a stabillire uno speciale rapporto con Cinecittà.
Con le sue foto, realizzate con tecniche particolari e d'avanguardia, riuscì a creare delle vere e proprie icone divenendo uno dei più raffinati fotografi del '900.
Si occupò anche di pubblicità e di pittura: la mostra espone numerosi suoi quadri e, afferma sincera la figlia Cristina, se Arturo Ghergo fosse vivo oggi, probabilmente sarebbe un pittore più che un fotografo.
Per chi è curioso
Glamour? Sarebbe?
Tutti hanno sentito parlare di ''fotografia glamour", ma ancora rimangono dubbi su cosa sia in realtà: si tratta in breve di immagini che sottolineano il fascino del soggetto ripreso.
Glamour è una parola tipicamente scozzese, o meglio una variante scozzese di grammar (grammatica): quello che ora significa fascino irresistibile, attrazione, seduzione, all'inizio aveva l'arcaico significato di magia, incantesimo; e questo perché, proprio una volta, in tempi ora detti oscuri, in Gran Bretagna (e non solo) lo studio e la scienza erano direttamente associati alla magia, e grammar descriveva, in generale, lo studio sistematico e la ricerca dei principi e di un qualche corpo di regole (confronta l'attuale detto: "val più la pratica che la grammatica").
Volendo andare più indietro, si ritrova il latino grammatica, il greco grammatikē (tekhnē) (ossia: arte delle lettere), gramma (lettera, figura), grammē (linea), tutto dalla radice sempre greca graph (segnare, disegnare, scrivere, tracciare), originata a sua volta dalla radice indoeuropea "gerebh-" che significava "graffiare-, "grattare- (anche queste due ultime parole italiane originano direttamente da lì).
Con questa radice indoeuropea si trovano non solo il tedesco "Kreb" e l'inglese crab (granchio, col significato di incidere, scalfire, scorticare), ma sopratutto il suffisso -grafia (qualcosa di inciso, segnato, scritto), graffiti, grafite, topografia, programma, grammo (piccola unità, in origine tacca, incisione)...
E così chiudiamo il cerchio, collegando glamour a fotografia :-)

Presentazione della mostra

Informazioni sulla mostra
Luogo
- Roma, Palazzo delle Esposizioni - Via Nazionale, 194
Date
- 3 aprile - 8 luglio 2012
Sito Internet http://www.palazzoesposizioni.it/

Parole chiave: Fotografia, 2012, Marche
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