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Itinerari dell'Associazione Millenuvole

In questa newsletter

  1. La Meridiana di San Petronio
  2. Concerto: Petite messe solennelle di Rossini
  3. Le Effemeridi per chi fotografa a casa oppure in viaggio
  4. Esperienza: cosa abbiamo imparato a Bologna
  5. Il Vaticano su internet - anticipazione

Fotografia di Saturno, sul quale Giandomenico Cassini ha compiuto approfonditi e fruttuosi studi
Fotografia di Saturno, sul quale Giandomenico Cassini ha compiuto approfonditi e fruttuosi studi


La Meridiana del Cassini in San Petronio

ossia: la macchina fotografica più grande del mondo

Facciata della cattedrale di San Petronio
Facciata della cattedrale di San Petronio
Percorrendo i primi metri accanto a San Petronio, in Bologna, nel corso della nostra passeggiata fotografica, s'era pensato d'invitare tutti i partecipanti alla "scoperta" della Meridiana del Cassini.
E sarebbe stata sicuramente, per molti, un'esperienza assai interessante.

Poiché il nostro raduno aveva un interesse miratamente fotografico, ci pareva curioso mostrare come all'interno della basilica di San Petronio si trovasse la più grande macchina fotografica del mondo. Lo scriviamo con una certa elasticità, intendendo che la lunga meridiana posta a cavallo fra la navata centrale e quella di sinistra, funziona in realtà come un'enorme camera a foro stenopeico, ossia riproduce l'immagine di quanto ha davanti (in questo caso, del sole) proiettando i raggi luminosi attraverso un piccolo pertugio (qui aperto sul soffitto, con diametro calcolato quale millesima parte dell'altezza dal pavimento; per curiosità, in un vero stenoscopio il foro otticamente migliore in questo caso avrebbe dovuto misurare fra i 6 ed i 7 mm).

Per la nostra associazione la fotografia è un pretesto per avvicinare ed approfondire in modo attento, posato e silenzioso quanto ci circonda. E' anche un modo per comunicare, e per stare assieme, positivamente.
Di questo non devono essersi accorti i "guardiani" di San Petronio. Infatti non abbiamo potuto invitare alcuno a fotografare l'interno della basilica, per via di certe inspiegabili manie locali e di tristi personaggi che si aggiravano nella chiesa, disturbando tutti a gran voce e senza tregua, letteralmente "abbaiando" a chi, silenziosamente, si provava d'inquadrare questo o quello scorcio della cattedrale: "No foto! No foto!".
Non ci siamo certo messi a questionare, e la meridiana del Cassini in San Petronio, la presentiamo adesso.

La linea meridiana nella pianta di San Petronio
La linea meridiana nella pianta di San Petronio
L'Italia conta, e a decine, scienziati illustri in ogni ramo ed epoca. Molti fra questi, pur fondamentali per il progresso nelle conoscenze, sono ovviamente stati superati nella sostanza delle loro scoperte.
Fra coloro che, invece, pur a distanza di centinaia d'anni dalla loro attività, possono godere di un'attualità speciale, sicuramente appare Gian Domenico Cassini, professore di astronomia all'Università di Bologna e poliedrico uomo di scienze del '600 italiano.
Scopritore di numerose lune di Saturno, così come della grande divisione (che di Cassini oggi porta il nome) nei suoi anelli, si occupò anche di medicina (partecipando ai primi esperimenti di trasfusione), di entomologia, d'idraulica, e tanto altro.

Nella seconda metà del cinquecento, papa Gregorio XIII, bolognese, riformò il calendario.
In parte mutuando quanto già concepito e realizzato da Padre Ignazio Danti sia in Santa Maria Novella che nella basilica bolognese, per l’osservazione del moto solare, Cassini nel 1655 progettò la linea meridiana di San Petronio, quale prezioso strumento di ricerca astronomica e di verifica della correttezza della riforma gregoriana del calendario (cui Danti aveva partecipato da gnomonista e matematico).

Mezzogiorno sulla meridiana
Mezzodì a S. Domenico - Video
Danti ci ha lasciato a Bologna almeno una seconda meridiana a camera oscura, oggi ancora in funzione, oltre a quella, andata distrutta, di San Petronio: all'interno della Sala della Consulta, nel convento della chiesa di San Domenico (video).

Una terza meridiana, originalissima, nascosta nelle antiche volte della basilica, è stata scoperta da Giovanni Paltrinieri, esperto gnomonista, che in anni recenti ha controllato lo stato di conservazione ed accuratezza della meridiana del Cassini, confermando ancora una volta la meraviglia di questo antico gioiello astronomico.
Corte del Cielo
A Paltrinieri dobbiamo, fra l'altro, la progettazione della grande meridiana della Corte del Cielo (vedi il video), nel quartiere di Savena a Bologna (visibile anche dai satelliti): occasione per una piccola gita curiosa, rigorosamente con il tempo bello, per chi abita in zona.

Occorre apprezzare come Cassini, a pochissimi anni dal processo a Galileo, fu civilmente audace e scientificamente impegnato nel costruire, proprio all'interno di un tempio cattolico, uno strumento che, fra l'altro, gli permise in modo certo di confutare le argomentazioni geocentriche in vita da millenni.
D'altro canto, e parallelamente, va riconosciuto con onestà come, pur con errori anche molto gravi, chiese ed ambienti ecclesiastici abbiano storicamente ospitato e coltivato scienze, arti di ogni genere, e sapere in ogni epoca.

Il Cassini si occupò non solamente dello studio, ma seguì personalmente anche la realizzazione del foro gnomonico così la costruzione della linea meridiana, perché l'accuratezza della realizzazione permettesse poi i risultati scientifici sperati.

Le misure della meridiana sono di grande interesse: non solo si tratta del più grande strumento del genere al mondo, ma l'altezza verticale del foro corrisponde esattamente alla seicentomillesima parte della circonferenza terrestre. E' indicativa, questa misura frazionaria, per uno scienziato dalle grandi doti di precisione e che potremmo annoverare fra gl'illuminati precursori del sistema metrico; il metro venne non a caso definito qualche anno più tardi come un decimilionesimo della distanza fra il Polo Nord e l'Equatore proprio presso l'Accademia delle Scienze a Parigi, dove Cassini fu invitato ed operò sino alla morte.

La linea meridiana concepita e realizzata dal Cassini fu uno strumento altamente innovativo, con cui furono eseguite osservazioni astronomiche di estrema importanza.


Camera a foro stenopeico
Camera a foro stenopeico
Cos'è una camera a foro stenopeico

La camera oscura a foro stenopeico altro non è se non un semplice sistema ottico che permette, facendo passare la luce attraverso un foro molto piccolo, di proiettare l'immagine di quanto si trova di fronte al foro.

Il termine camera (poi passato alle nostre odierne fotocamere) si riferisce al fatto che spesso i primi esperimenti venivano compiuti all'interno di una vera e propria stanza buia.

Si tratta di un dispositivo tutt'altro che nuovo: già noto e descritto dai cinesi nel quinto secolo prima di Cristo, è stato oggetto d'interesse per greci, persiani, e per molti illustri uomini di scienza italiani attraverso i secoli.


Libro originale del Cassini
Libro originale scritto da Cassini
Più avanti negli anni, quasi alla fine del secolo, durante un breve soggiorno bolognese (risiedeva oramai stabilmente a Parigi) Cassini curò, assistito anche dal figliolo, il mantenimento ed alcune migliorie al suo strumento in San Petronio.

Tutto quanto scriviamo trova preziosissima fonte e testimonianza nelle memorie scritte proprio dal grande scienziato nel 1695 e disponibili liberamente (leggi anche: gratis) in lettura a chiunque: La meridiana del tempio di S. Petronio tirata, e preparata per le osseruazioni astronomiche l'anno 1655 - Riuista, e restaurata l'anno 1695.
Suggeriamo a tutti di leggere almeno alcune pagine del libro per gustare, oltre alla storia che circonda questa grande opera dell'ingegno, anche il linguaggio e l'atmosfera dell'epoca.

Sun in the Church
Inoltre, per chi fosse incuriosito (come noi) suggeriamo un libro molto avvincente su questi argomenti:
The Sun in the Church: Cathedrals as Solar Observatories

Ecco qui, quanto avremmo voluto raccontare sabato scorso, il 28 di maggio 2011, sulla linea meridiana di San Petronio.

Certo: se fosse stato il 28 maggio del 585 a.C., il sole ci avrebbe coinvolti ben diversamente, e invece che a Cassini avremmo forse pensato a Talete.



Concerto: Petite messe solennelle di Rossini


 
Riprendiamo l'annuncio dato già da tempo.
La nostra amica Viviana ci invita alla Basilica di Santo Stefano Maggiore a Milano, il 16 giugno alle ore 21, per un concerto che si prospetta molto interessante: la Petite messe solennelle di Gioachino Rossini.

Viviana Gaudio si diverte a cantare: chi non l'avesse ancora sentita può intanto gustarsi questo breve pezzetto di Bach.

Marta Fumagalli sarà il contralto nella messa in programma, da molti considerata come il testamento spirituale di Rossini. Composta nel 1863, è l'ultimo grande lavoro del compositore marchigiano. Suggeriamo a tutti di non perdere questo concerto: annotatevi la data e tenetevi liberi per Giovedì 16 giugno.

Santo Stefano Maggiore, a poche centinaia di metri dall'abside del Duomo, in direzione dell'Università Statale, è una delle maggiori chiese di Milano. Tra mille vicissitudini, rimaneggiamenti e ricostruzioni, ha visto da vicino tanta parte della storia milanese. Una curiosità: nel 1571 ha tenuto a battesimo il Caravaggio.

A chi volesse buttare un'occhio agli spartiti per prepararsi prima del concerto, segnaliamo la pagina specifica nell'archivio musicale Petrucci.



Le effemeridi per chi fotografa

Luna che sorge
© Jim Dollar
Stai organizzando una gita, e ti piacerebbe tanto poter fotografare le ultime luci del tramonto, mentre illuminano la cima di una certa montagna.

Oppure vai a Venezia, e ti chiedi se (ed eventualmente a che ora) la luna transiterà dietro alla cupola di San Marco.

O anche, più semplicemente, vorresti svegliarti domattina per cogliere il sole che sorge dal mare: a che ora, e da che punto esattamente sorgerà?

A tutte queste domande, e molte in più, rispondono le effemeridi, antiche tavole che permettono di anticipare la posizione dei principali astri nel cielo in un qualsiasi momento.

Per un fotografo curioso ed attento le effemeridi possono rivelarsi di grandissima utilità, ed anche divertimento, sopratutto perché oramai esistono programmi in grado di offrire tutte le informazioni necessarie in modo semplice ed immediato.

Effemeridi per la fotografia
Le effemeridi per chi fotografa

Suggeriamo il programma The Photographer's Ephemeris a chiunque voglia esplorare il mondo con interesse. E' tutto completamente gratuito e si installa in pochi secondi su Mac, Linux e Windows.

Pianificare il proprio viaggio a volte aiuta anche a cogliere immagini speciali.

Parafrasando Louis Pasteur: “In fotografia la fortuna favorisce solo le menti preparate”.


Briciole d'esperienza a Bologna

Come già più volte annunciato, il 28 Maggio scorso ci siamo ritrovati in diversi a Bologna per una passeggiata fotografica nel centro della città.
Ci ha illuminati una giornata tersa, fresca, con qualche nuvoletta sparsa, tanto per dare al cielo azzurro maggior presenza e più profondità.

Nel fare fotografie (così come per il resto delle cose della vita) ognuno ha il proprio punto di vista, personalissimo; ognuno è attento e mira a cose diverse, ognuno cerca, vede, sente distintamente dagli altri.
Condividere l'esperienza proprio nel momento vivo in cui si sta guardando, scoprendo, mirando, è un'occasione speciale.
Non tutti si sono lasciati trasportare dalla voglia di condividere, ma nel complesso qualcosa di positivo è successo, e ne è valsa certamente la pena.

Lasciamo i dettagli della giornata ad una paginetta che presto pubblicheremo nel nostro sito, e approfittiamo qui per qualche nota volante, in risposta alle domande di chi è venuto poi a vedere come migliorare le immagini dopo lo scatto.
Vogliamo per questo ringraziare ancora Ennio per l'accoglienza, il supporto e la squisita cortesia.

Picnik
Alcune schermate di Picnik

Picnik facile per tutti

Abbiamo visto un programmino molto interessante: si chiama Picnik, è gratuito, disponibile in italiano, lavora online (senza bisogno di essere scaricato) e permette a chiunque non solo di capire in maniera semplice ed immediata l'effetto dei diversi controlli, ma sopratutto rende chiaro quanto questi pochi tocchi siano importanti per ottenere immagini assai più belle.
Ruotare, ritagliare, ridimensionare, controllare luminosità, contrasto, saturazione, temperatura e nitidezza sono le regolazioni essenziali.
Adoperando poi anche altre opzioni in più, come effetto sfumatura e vignettatura, si possono ottenere risultati veramente interessanti. Un esempio: adoperando lo sfumato localmente (lente sfumata oppure pennello sfumato) è piuttosto semplice simulare in alcuni casi una messa a fuoco selettiva, la chiara separazione di piani fuoco/sfuocato che purtroppo le macchinine compatte (per via del piccolo sensore) non riescono a rendere.

Angelo: idee per fotografare la gente per strada con una macchina compatta

Gli apparecchi compatti di regola mal si adattano alle foto scattate al volo per strada: si tratta infatti di macchinine lente, che non permettono un "click" immediato, repentino.
Fra il momento in cui si comincia a premere il bottone di scatto, ed il momento in cui l'otturatore effettivamente si apre, passano lunghi attimi che fanno mutare la scena.
Canon Hacker Development Kit
Un suggerimento per "migliorare" le proprie fotografie non è di comprarsi una reflex (costosa e pesante) bensì di prendere una compattina Canon (tipo quella che probabilmente Angelo aveva già) e caricarci dentro un piccolo programmino noto come CHDK (Canon Hacker Development Kit o anche semplicemente Canon Hacks per gli amici) che permette a molte macchinine compatte ed economiche regolazioni e prestazioni tipiche di apparecchi assai più costosi.
In questo modo si può avere sempre in tasca una macchinetta economica ma che permette di scattare eventualmente controllando manualmente le impostazioni di scatto. Un controllo particolarmente utile per quanto chiedeva Angelo è la regolazione del fuoco: si preimposta la messa a fuoco su un valore fisso, e poi si scatta velocemente, senza perdere tempo.

Marco: come ridurre il peso delle immagini in ufficio

Irfanview lavora bene con gruppi di foto
Il suggerimento più diretto, e forse il migliore per diverse ragioni, è di scaricarsi Irfanview, un piccolo e potentissimo programmino capace di lavorare su gruppi d'immagini in un soffio. Si può ad esempio prendere un'intera cartella d'immagini da 10M l'una e dire al programma: "riduci tutte le immagini a 500 pixel di base ed applica un filtro di nitidezza da 30 unità". In breve tutto il lavoro è fatto, e una cartella viene creata con le nuove immagini ridotte.
E' adatto all'ufficio perché funziona anche in italiano (non tutti sanno l'inglese), è un programma libero, quindi scaricabile ed utilizzabile senza problemi, in più gira su Windows e quindi si adatta alle macchine che tipicamente si trovano negli uffici.

Lia: il bianco e nero, Gimp ed altro ancora...

Chiacchierando con Lia, è venuto fuori più volte il consiglio vero, primo e più semplice, per ottenere foto migliori: pensare al punto di vista, all'inquadratura, e se una foto non soddisfa, riscattare, e poi riscattare ancora.
La possibilità e l'opportunità di trattare le immagini, una volta scaricate dalla macchina, è da tenere certo in grande considerazione, ma è comunque solo un passo in più.

Si è parlato di un programma di fotoritocco flessibile e potente: si chiama Gimp, è libero e gratuito, funziona splendidamente su Linux, Mac e Windows e, tanto per dare un'idea, fa circa le stesse cose del più noto (ma non necessariamente migliore) Photoshop.

The Gimp
Gimp è uno dei programmi più validi e diffusi per il fotoritocco

Abbiamo visto un esempio concreto su Gimp, trattando velocemente una fotografia delle due torri per eliminare, con il plugin Resynthesizer, in pochi tocchi, un grosso filo elettrico che disturbava. Gimp, ha questa funzionalità già dal 2002, mentre Photoshop l'ha introdotta, sbandierandola come una grande rivoluzione, solo lo scorso anno.

Accennando alla fotografia in bianco e nero, con la quale Lia aveva già precedentemente compiuto numerosi esperimenti, abbiamo visto tutti assieme come il semplice sistema di togliere i colori desaturando l'immagine renda spesso immagini impastate e poco interessanti.
Quando infatti le luminosità dei diversi colori nella foto sono simili, la resa in bianco e nero (che tiene conto appunto della quantità di luce ma non della componente cromatica) appare piatta e deludente.

Immagine a colori pieni e desaturata

Viceversa, occorre sempre trovare il modo per interpretare in maniera personale le immagini, e rendere fotografie in bianco e nero distinte dagli scatti realizzati a colori.
Si tratta non solo di recuperare le soluzioni tecniche più adeguate (e ne abbiamo accennato brevemente) ma prima di tutto d'imparare a concepire l'immagine in bianco e nero. Con ciò magari (abbiamo proposto alcuni semplici esempi) staccandosi, anche completamente, dalla figurazione più scontata ed oggettuale.
Senza timori, pronti a creare qualcosa di nuovo e di originale, seguendo ognuno la propria personale immaginazione.

Versioni diverse in bianco e nero

Riprenderemo presto assieme ed a fondo, con chi è più interessato, dando vita a qualche iniziativa specifica dedicata alla fotografia bianco e nero.


Nella prossima newsletter:

 Le meraviglie del Vaticano su internet 

A presto!


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